Il 2 febbraio 2020 è avvenuto qualcosa di bellissimo a Napoli. E' stata riqualificata una parte della città che era da tempo preda del degrado e tutto questo in onore di Kobe Bryant.
Un campo da basket è stato totalmente rinnovato dalla comunità ed ha cambiato volto e speriamo anche storia.
Abbiamo intervistato Dario Ghost, uno dei protagonisti del Kobe Memorial Day svoltosi a Montedonzelli.
Come è nata l'opportunità di prendere parte all'evento di ieri?
Come è nata l'opportunità di prendere parte all'evento di ieri?
E' stato tutto molto immediato e spontaneo. Seguivo già il lavoro di @veniceball che si trovava già a Napoli prima della tragedia che ha coinvolto Kobe e altre famiglie. Quando ho visto che si stava dando da fare per il memorial insieme ai Charlatans e a Jorit ho chiamato entrambi per organizzare il muro. Entrambi sono stati subito disponibili e contenti che volessi unirmi a loro e il resto (spero) lo avete visto.
Da quanto tempo fai graffiti e come definiresti il tuo stile?
Ho iniziato a fare graffiti all'età di 15 anni, ora ne ho 30. Il mio stile è in costante evoluzione perché penso che bisogni continuamente evolversi per non rimanere bloccati in etichette o manierismi futili. Mi piace variare e oltre alla forte influenza che ricevo dall'ampissimo spettro tipografo/calligrafico in generale, attualmente mi piace unire aspetti di graphic design (che poi è il mio lavoro) ai miei progetti, come pattern, texture, ecc...
Progetti per il futuro?
L'anno scorso ho partecipato al "Meeting of Styles" in Belgio. Mi piacerebbe partecipare ad altri festival fuori dal mio paese. Ce ne sono tantissimi interessanti come per esempio il "Pow Wow", "Step in the arena" e molti altri. Per ora, sono molto felice di aver dato il mio contributo al Memorial Day dedicato a Kobe Bryant. Un idolo sportivo che ci mancherà ma che lascia in eredità tanti messaggi importanti.