L'Osservatorio Astronomico di Capodimonte è la sezione napoletana dell'Istituto Nazionale di Astrofisica, INAF, il principale ente italiano per la ricerca astronomica e astrofisica da terra e dallo spazio.
Esposizioni
Il patrimonio della biblioteca
La biblioteca dell'INAF-OAC, voluta da Federigo Zuccari negli anni 1812-1815 contestualmente alla costruzione dell'osservatorio, è dotata di un considerevole patrimonio librarioantico e moderno: oltre 36.000 volumi tra monografie e periodici di carattere specialistico e divulgativo.
La sezione antica rappresenta nel suo genere uno dei fondi più prestigiosi esistenti nel Sud Italia perché accoglie testi astronomici di indiscutibile valore storico-scientifico, quali ad esempio la prima edizione del De revolutionibus orbium coelestium di Niccolò Copernico. Incrementatasi nel corso degli anni per effetto di importanti donazioni, quale ad esempio quella cospicua effettuata nel 1964 dall'ing. Giuseppe Cenzato, la sua consistenza ammonta a 2659 volumi. Completano ed arricchiscono tale collezione 48 testate di periodici antichi, ossia testate di cui si possiedono annate anteriori al 1831 e circa 300 edite tra il 1831 e gli inizi del Novecento.
Nei circa due secoli di vita della biblioteca, nessun volume è stato mai sottoposto ad intervento di recupero e restauro. Pertanto negli ultimi anni l'INAF-OAC sta svolgendo progetti di conservazione, tutela e pubblico uso del patrimonio bibliografico. Inoltre, la dotazione bibliografica dell'INAF-OAC è in buona parte archiviata con procedure informatiche che ne consentono una consultazione anche via web, per garantire l'accesso al pubblico.
Installazioni di arte contemporanea
Il parco dell'osservatorio presenta diverse installazioni permanenti di arte contemporanea, tra le quali compare "Disco" di Bizhan Bassiri, "Visibile ed invisibile" di Giovanni Anselmo e "Orsa maggiore" di Quintino Scolavino.
Il 16 novembre 2017 viene inaugurato il busto di Jurij Gagarin, donato da un ente russo in memoria del primo uomo ad essere stato nello spazio. Il busto si trova all'esterno del nuovo planetario, intitolato proprio al cosmonauta.
Il Museo degli strumenti astronomici
Il Museo degli strumenti astronomici - MuSA - dell'Osservatorio conta circa cento oggetti ed è una testimonianza, unica in tutto il Mezzogiorno continentale, di quello che fu la strumentazione astronomica utilizzata in tutto l'Ottocento e nei primi decenni del Novecento: teodoliti, cerchi meridiani, fotometri, spettrografi, cannocchiali altazimutali, strumenti di calcolo, etc.
La maggior parte della collezione è custodita in una sala adiacente all'auditorium dove fanno bella mostra due pezzi cinquecenteschi provenienti dalla collezione Farnese e il cerchio meridiano di Reichenbach, tra i primi e importanti strumenti dell'osservatorio. Appartengono, inoltre, al museo il rifrattore di Merz, il grande cerchio meridiano di Repsold e lo strumento dei passaggi di Bamberg alloggiati, rispettivamente, nella cupola centrale dell'edificio monumentale e in due padiglioni del parco della specola. Questi strumenti costituiscono esempi autentici e originali degli ambienti di lavoro del periodo storico cui si riferisce il museo e forniscono, perciò, un'esatta e completa informazione su luoghi, strumenti, accessori e atmosfera in cui si faceva astronomia nel periodo che va dalla fondazione dell'osservatorio napoletano, il 1819, alla metà del XX secolo. Inoltre troviamo esposti, insieme a molti altri interessanti cimeli, la prima edizione del De Reveolutionibus Orbium Coelestium di Copernico, del 1543, lo specchio costruito nel 1798 dall'astronomo che scoprì il pianeta Urano, William Herschel ed il telescopio di Fraunhofer degli inizi dell'Ottocento.
Il MuSA è l'unico museo astronomico pubblico dell'Italia centro-meridionale aperto ai visitatori.
La collezione è un bene culturale di valore storico-documentario che testimonia lo sviluppo della ricerca astronomica che l'Osservatorio di Napoli ha attraversato e che ha contribuito a scrivere. I preziosi strumenti esposti, datati da metà Cinquecento fino alla metà del Novecento, in ottone o legno cesellato, ogni oculare, ogni scala graduata, ogni stampa e disegno rappresentano delle straordinarie e uniche opere d'arte.
Il percorso museale è fatto di strumenti, di luoghi, di immagini e permette un viaggio affascinante negli oltre due secoli di vita dell'astronomia a Napoli.
Inaugurato il 17 novembre 2012, con gli auspici del Presidente della Repubblica Italiana, il MuSA può contare su una superficie espositiva di circa 400 mq e integra nel percorso di visita sia gli strumenti antichi che una selezione dei preziosi volumi antichi che la biblioteca custodisce, studia e valorizza.
All'esposizione storica si affiancano elementi moderni, come il "tunnel spazio-temporale" che trasporta il visitatore dall'astronomia antica alla moderna ricerca scientifica e la biblioteca virtuale che permette di sfogliare la pagine più belle e scientificamente più significative dei volumi rari e di pregio che la biblioteca dell'Osservatorio preserva.
Inoltre il MuSA si completa e impreziosisce con il padiglione del cerchio meridiano di Repsold, unico in Italia ad aver conservato l'impianto originario, con il padiglione dello strumento dei passaggi di Bamberg e anche con le architetture monumentali dei suoi edifici, le amenità del suo parco e la bellezza delle vedute.
INFORMAZIONI E ORARI
Responsabile
Mauro Gargano
- e-mail: mauro.gargano@inaf.it
- tel. +39 081 5575 435
- fax +39 081 5575 562
Osservatorio Astronomico di Capodimonte
ORARI
Il MuSA è aperto dal lunedì al venerdì dalle 10.00 alle 16.00. Si consiglia di prenotare l'ingresso (contatti)
Per una visita guidata alle collezioni è necessario prenotarsi (contatti). Il servizio di guida è gratuito.
TARIFFE
- Intero 5€
- Ridotto, over 70 e studenti 2€
- I bambini con meno di 10 anni entrano gratis
- Possessori biglietto Artecard e gruppi superiori a 15 persone, riduzione del 20% sul biglietto intero