La nostra terra vista da uno straniero.
Vi siete mai chiesti come la nostra bella Napoli e la Campania tutta appaiono agli occhi degli stranieri?
Lo sanno bene Barbla e Peter Fraefel, artisti svizzeri di fama internazionale che, del sapore lasciato dalle terre campane, ne hanno fatto un’opera d’arte.
La mostra “Miti e Riti Campani nell’arte di Barbla e Peter Fraefel”, al Palazzo delle Arti di Napoli sino all’11 ottobre, è il frutto di un continuo lavoro d’indagine e ricerca a stretto contatto con il nostro territorio. Un legame che, da circa venti anni, spinge i due artisti a passare gran parte dell’anno a Campagna (Sa), diventando, così, protagonista insostituibile delle loro opere.
L’esposizione, adatta anche ai più piccoli, è un’esplosione di colore che attraversa il sacro e profano della Campania. Durante il percorso, l’osservatore assiste ad un alternarsi vertiginoso di quadri e sculture raffiguranti Madonne, miti, Santi, i simboli della tombola napoletana, le montagne sante, gli ex-voto, sino ad arrivare al culto della morte. Alle linee tondeggianti e sinuose tipiche delle Madonne e delle montagne sante, inconfondibile richiamo alla maternità, seguono quelle più spigolose e nette, ricorrenti nelle immagini di morte o negli ex-voto.
E’ proprio agli ex-voto che i due artisti sembrano riservare una particolare attenzione.
Le offerte votive, infatti, soprattutto attraverso sculture in metallo che ne richiamano la natura argentea, sono riprodotte nei minimi dettagli: piedi, mani, cuori, busti e teste vengono sospesi a fili e dotati di movimento, avvolgendo l’opera in un’atmosfera quasi mistica.
Il passo dal sacro al profano, però, è breve, e un attimo dopo si resta affascinati dalla rappresentazione “in grande” della tombola napoletana, dove ad ogni numero corrisponde un’immagine.
Le offerte votive, infatti, soprattutto attraverso sculture in metallo che ne richiamano la natura argentea, sono riprodotte nei minimi dettagli: piedi, mani, cuori, busti e teste vengono sospesi a fili e dotati di movimento, avvolgendo l’opera in un’atmosfera quasi mistica.
Il passo dal sacro al profano, però, è breve, e un attimo dopo si resta affascinati dalla rappresentazione “in grande” della tombola napoletana, dove ad ogni numero corrisponde un’immagine.
Vertiginoso e inaspettato anche “Purgatorio in un anno”, percorso labirintico che pone fine alla mostra. Al suo interno si viene risucchiati da un susseguirsi ipnotico, e al contempo significativo, delle 365 notizie giornalistiche più significative per la Campania nel 2014.
Fabiana Carcatella
Riproduzione Riservata
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