Il museo dell'Opera di San Lorenzo Maggiore è un polo museale allestito all'interno dell'omonima basilica di Napoli che offre la visita di alcuni ambienti del convento, come la sala capitolare e la sala Sisto V, e la presenza di diverse testimonianze storiche del 700 e dell'800 appartenenti alle collezioni del convento stesso (abiti, pitture, arredi etc etc).
Nei sottosuoli del complesso, inoltre, è possibile ammirare anche i resti archeologici del periodo greco, i quali hanno
fornito anche alcuni pezzi (mosaici, affreschi, anfore, sculture) dei periodi successivi, risalenti all'epoca medievale, normanna, sveva, angioina ed aragonese, tutti mostrati nella sezione archeologica sempre all'interno del museo.
fornito anche alcuni pezzi (mosaici, affreschi, anfore, sculture) dei periodi successivi, risalenti all'epoca medievale, normanna, sveva, angioina ed aragonese, tutti mostrati nella sezione archeologica sempre all'interno del museo.
Gli scavi archeologici, iniziati nel 1976 hanno rimesso in luce i resti del macellum (mercato) della Neapolis greco-romana, sorto in corrispondenza dell'antico decumano maggiore. La struttura antica presentava al centro un'edicola colonnata, in forma di piccolo tempio circolare a tholos, che doveva ospitare una fontana, come provano i resti dell'impianto per lo scarico dell'acqua. In corrispondenza dei lati dell'attuale chiostro, si aprivano dei porticati con ambienti sul fondo, destinati a bottega. Il macellum era organizzato a terrazzamenti, adattandosi alla particolare conformazione del terreno.
La stratificazione degli scavi, pur essendo alquanto complessa, ha permesso di ricostruire in modo attendibile le varie fasi storiche della città, con strutture di epoca greca risalenti al IV secolo a.C. (fondazioni in blocchi di tufo) sulle quali si innesta un complesso di età imperiale (I secolo d.C.).
Interessante è anche il tratto di strada (lungo circa 60 metri) corrispondente all'attuale vico Giganti e sul quale si aprivano alcune botteghe commerciali e forse, l'antico Aerarium dov'era custodito il tesoro cittadino. Gli scavi, iniziati negli anni ottanta ed interrotti svariate volte per mancanza di fondi, e conclusi nel maggio 2009, grazie ai finanziamenti della comunità europea, hanno riportanto alla luce l'altra metà del complesso archeologico: oggi risulta che, rispetto alla parte aperta ai visitatori nel 1993, l'area si sia raddoppiata.
L'area subì notevoli trasformazioni nel corso dei secoli con la sovrapposizione, ad esempio, di una basilica paleocristiana del VI secolo, la cui pavimentazione musiva è tuttora visibile in parte sotto il transetto della basilica.
- Sala capitolare
Al convento si accede dal lato destro della basilica. Sulla facciata vi furono posti nel XIX secolo gli stemmi della città e dei sedili cittadini (parlamenti rappresentativi con funzioni amministrative, giuridiche e giudiziari, che riunivano i delegati dei vari rioni a partire dal XIII secolo e per oltre cinque secoli) che, nella Sala capitolare del convento, appunto, costituivano assemblea. Tali seggi rappresentavano una sorta di cirscoscrizione dell'epoca alle quali solo per le famiglie nobili dell'epoca era concesso iscriversi, con la possibilità, grazie a dei tumulti di piazza del XV secolo, da parte del popolo (anche se di fatto non aveva alcun potere), di far parte di uno di questi sedili.
Gli stemmi dei seggi, visibili sulla facciata esterna del complesso, erano:
- Gli antichi stemmi dei seggi di Napoli
il cavallo (a ore 1), rappresentava il sedile del Nilo
la figura umana (a ore 3), rappresentava il Sedile di porto
la porta d'oro (a ore 5), rappresentava il sedile di Portanova
la P (che sta per Populus) (a ore 6), rappresentava il comune di Napoli, ovvero il seggio del Popolo
la Y (a ore 7), rappresentava il sedile di Forcella
l'immagine dei monti (a ore 9), rappresentava il sedile di Montagna (a via Tribunali)
il cavallo (a ore 11), rappresentava il sedile di Capuana (a via Tribunali)
La sala Capitolare, lunga 40 metri e ricoperta di volte a vela, realizzata durante il periodo svevo (1234-1266), fu affrescata da Luigi Rodriguez nel 1608, il quale vi raffigurò, tra l'altro, L'albero francescano (papi, santi, cardinali, dottori appartenenti all'ordine religioso). La sala prende il nome dal Capitolo, ovvero dalla riunione dei frati che qui vi si svolgeva per conferire gli incarichi.
- Sala Sisto V
Accessibile tramite il Chiostro di San Lorenzo, la sala Sisto V, come per la sala capitolare, venne affrescata da Luigi Rodriguez intorno al XVII secolo. Tali affreschi, circondati da altri quattro che raffigurano Virtù minori, rappresentano le Sette virtù reali.
Queste opere attribuivano il "merito di governare" il Regno solo a coloro che rispettavano queste virtù.
Nel 1442 la Sala Sisto V divenne sede del parlamento napoletano.
- Contatti e Orari
Frati San Lorenzo Maggiore Tel: 081.45.49.48
Scavi San Lorenzo Maggiore Tel.: 081.211.08.60 - Fax: 081.442.11.80
Dal Lunedì al Sabato: 9.30 - 17.30
Domenica: 9.30-13.30
Piazza san Gaetano 316, 80139